Sintomi e durata dell'astinenza da nicotina

I sintomi di astinenza da nicotina più comuni compaiono quando la sua concentrazione nel sangue inizia a diminuire e comprendono una leggera sensazione di vuoto accompagnata quasi sempre da ansia o nervosismo.

Il picco del desiderio di ritornare a fumare si raggiunge entro le 48 ore successive dall'avere smesso, dopo questo breve periodo di tempo la strada è tutta in discesa, i sintomi di astinenza diventano via via più facili da controllare e tutti gli effetti positivi dell'avere smesso iniziano a farsi sentire, primo fra tutti lo smaltimento del monossido di carbonio dal sangue con il conseguente miglioramento dell'ossigenazione dell'organismo.

L'ansia è legata solo in parte all'astinenza, buona parte è invece dovuta al desiderio di voler fumare e di non non poterlo fare. Ecco perché anche a distanza di molti giorni dall'avere smesso di fumare, quando la dipendenza da nicotina ha cessato di produrre gli effetti dell'astinenza, molti fumatori dicono di sentirsi ancora nervosi ed irritabili.

E ciò accade tanto più frequentemente quanto meno sono diventati consapevoli che il piacere che ricordano del fumo è solo un inganno prodotto dalla nicotina che non crea un benessere reale ma si limita a mitigare gli effetti negativi delle continue crisi di astinenza che tutti i fumatori immaginano come sofferenze insopportabili ma che in realtà conoscono già benissimo.

Nella maggior parte dei casi infatti non si avverte nient'altro che una leggera sensazione di vuoto accompagnata dal desiderio di "muovere le mani" come per accendersi una sigaretta. Si tratta quindi di sintomi molto lievi, tutti facilmente controllabili e superabili nel giro di pochi giorni.

A volte questi sintomi possono essere accompagnati da un leggero mal di testa e da un senso di spossatezza della durata di solo pochi giorni e comunque sempre transitori.

I produttori di tabacco ovviamente conoscono bene i meccanismi che regolano la dipendenza dalla nicotina, per questo ne aumentano le concentrazioni ed aggiungono alle sigarette sostanze all'apparenza innocue come il cacao, il mentolo o la liquirizia ufficialmente solo per aromatizzarle, in realtà invece, date le loro proprietà di dilatare i bronchi, per indurre l'organismo dei fumatori ad assorbire maggiori quantità di nicotina.

Secondo le statistiche, il primo tentativo di smettere di fumare avviene nel 90% dei casi già dopo il primo mese dall'aver cominciato ma data la velocità con cui si instaura la dipendenza psicologica da nicotina, questo tentativo fallisce quasi sempre.

Con il giusto approccio e la giusta determinazione il controllo dell'impulso a fumare è comunque sempre possibile e ciò diventa tanto più semplice quanto più si acquista consapevolezza di come funziona la dipendenza. Il numero di sigarette fumate o la durata della dipendenza da nicotina infatti non sono così importanti, tutti possono riuscire a smettere anche con l'aiuto delle molteplici terapie antifumo oggi disponibili.

Anche i dati lo dimostrano: ogni anno sono milioni in tutto il mondo i fumatori che dicono addio al fumo, attività che è diventata sempre di più socialmente limitante, al contrario di quanto succedeva in passato.